Perché è così importante e perché è ancora così poco diffusa
Sig. Gregor Stimpfl, i dati degli ultimi anni indicano che il territorio italiano è sempre più esposto ai rischi derivanti da calamità naturali ed eventi atmosferici di eccezionale gravità, tuttavia il patrimonio immobiliare italiano, sia privato che industriale, è ancora scarsamente assicurato contro questi rischi, come mai?
"I dati ANIA aggiornati al 2022 indicano in effetti che le abitazioni assicurate contro i rischi catastrofali, fenomeni atmosferici, alluvioni e terremoti, varia dal 2% al 8-10% a seconda delle regioni, un dato davvero scarso se si pensa alla frequenza di fenomeni eccezionali che colpiscono il territorio italiano ormai da anni con frequenza sempre più intensa.
I motivi di questa ancora scarsa propensione alla copertura assicurativa come strumento di protezione sono riconducibili sia a difficoltà assuntive da parte delle Compagnie assicuratrici, sia ad un approccio culturale non ancora sufficientemente maturo da parte dei proprietari di immobili in Italia rispetto alla media europea.
Il basso indice di penetrazione di queste coperture assicurative nel mercato assicurativo, infatti, da una parte espone le compagnie a ricevere richieste di quotazione solo per immobili ad alto rischio (seminterrati e primi piani vicini a corsi d’acqua o territori statisticamente fortemente esposti ai rischi grandine, terremoto, smottamenti, ecc.), che inevitabilmente si traducono in premi di polizza ancora abbastanza elevati, scoraggiando una diffusa e capillare assicurazione, mentre dal lato della popolazione un diffuso convincimento culturale che comunque, in occasione di fenomeni catastrofali, provvederà lo Stato alla ricostruzione."
Da tempo, ciclicamente, in Italia si discute di imporre l’obbligo della copertura assicurativa per gli immobili, un po' come per l’RCA. Lei cosa ne pensa?
"Personalmente sono favorevole, ed in alcuni Stati è già così.
Del resto di fronte a mutamenti climatici così estremi rispetto a soli pochi anni fa, le Compagnie reagiscono con politiche assuntive sempre più restrittive in termini sia di limitazioni di garanzie che di premi, scoraggiando di fatto l’assicurazione a tappeto di questi rischi. L’obbligo assicurativo comporterebbe premi estremamente contenuti per i proprietari, velocità di ricostruzione in caso di calamità e, soprattutto, esonererebbe lo Stato a farvi fronte.
Comunque, benché si sia ancora lontani da un intervento legislativo sul tema, la possibilità di portare in detrazione il 19% dei premi assicurativi versati per queste coperture assicurative, in vigore dal 2018, ha comportato un aumento significativo delle sottoscrizioni in questi ultimi anni."
A suo parere, quali garanzie assicurative dovrebbero essere attivate per una corretta gestione di questi rischi?
La fase della preventiva analisi del rischio è, per Assiconsult, il presupposto fondamentale per una adeguata copertura assicurativa in caso di sinistro. In questa sede, nel colloquio col cliente e a volte con un sopralluogo mirato del fabbricato da assicurare, si sarà in grado di determinare quali garanzie attivare, scelta che è ben più complessa di quanto in prima battuta i nostri clienti spesso immaginano. Si spazia dai danni da fenomeno elettrico ai danni da bagnamento, dai danni da grandine ai danni da alluvione esondazione e pioggia/neve, dal terremoto agli smottamenti o valanghe, senza dimenticare forse il più importante tra tutti, il danno indiretto da interruzione di esercizio.
Un ultimo consiglio ai proprietari di immobili per assicurarsi in maniera efficace?
Innanzitutto, di rivolgersi ad intermediari con una solida esperienza nella gestione di questi rischi, capaci di selezionare Compagnie solide, patrimonialmente capaci di garantire i propri impegni anche in situazioni di eventi catastrofali, ricordando che la sottoscrizione della polizza è solo il momento iniziale di un rapporto assicurativo.
La capacità, l’esperienza e l’aiuto che un intermediario assicurativo sarà in grado di garantire al proprio cliente si potrà valutare solo nella gestione del sinistro.
Per informazioni, preventivi o analisi di rischio Assiconsult è raggiungibile senza impegno telefonando al 0471 06990 o scrivendo a info@assiconsult .com
"I dati ANIA aggiornati al 2022 indicano in effetti che le abitazioni assicurate contro i rischi catastrofali, fenomeni atmosferici, alluvioni e terremoti, varia dal 2% al 8-10% a seconda delle regioni, un dato davvero scarso se si pensa alla frequenza di fenomeni eccezionali che colpiscono il territorio italiano ormai da anni con frequenza sempre più intensa.
I motivi di questa ancora scarsa propensione alla copertura assicurativa come strumento di protezione sono riconducibili sia a difficoltà assuntive da parte delle Compagnie assicuratrici, sia ad un approccio culturale non ancora sufficientemente maturo da parte dei proprietari di immobili in Italia rispetto alla media europea.
Il basso indice di penetrazione di queste coperture assicurative nel mercato assicurativo, infatti, da una parte espone le compagnie a ricevere richieste di quotazione solo per immobili ad alto rischio (seminterrati e primi piani vicini a corsi d’acqua o territori statisticamente fortemente esposti ai rischi grandine, terremoto, smottamenti, ecc.), che inevitabilmente si traducono in premi di polizza ancora abbastanza elevati, scoraggiando una diffusa e capillare assicurazione, mentre dal lato della popolazione un diffuso convincimento culturale che comunque, in occasione di fenomeni catastrofali, provvederà lo Stato alla ricostruzione."
Da tempo, ciclicamente, in Italia si discute di imporre l’obbligo della copertura assicurativa per gli immobili, un po' come per l’RCA. Lei cosa ne pensa?
"Personalmente sono favorevole, ed in alcuni Stati è già così.
Del resto di fronte a mutamenti climatici così estremi rispetto a soli pochi anni fa, le Compagnie reagiscono con politiche assuntive sempre più restrittive in termini sia di limitazioni di garanzie che di premi, scoraggiando di fatto l’assicurazione a tappeto di questi rischi. L’obbligo assicurativo comporterebbe premi estremamente contenuti per i proprietari, velocità di ricostruzione in caso di calamità e, soprattutto, esonererebbe lo Stato a farvi fronte.
Comunque, benché si sia ancora lontani da un intervento legislativo sul tema, la possibilità di portare in detrazione il 19% dei premi assicurativi versati per queste coperture assicurative, in vigore dal 2018, ha comportato un aumento significativo delle sottoscrizioni in questi ultimi anni."
A suo parere, quali garanzie assicurative dovrebbero essere attivate per una corretta gestione di questi rischi?
La fase della preventiva analisi del rischio è, per Assiconsult, il presupposto fondamentale per una adeguata copertura assicurativa in caso di sinistro. In questa sede, nel colloquio col cliente e a volte con un sopralluogo mirato del fabbricato da assicurare, si sarà in grado di determinare quali garanzie attivare, scelta che è ben più complessa di quanto in prima battuta i nostri clienti spesso immaginano. Si spazia dai danni da fenomeno elettrico ai danni da bagnamento, dai danni da grandine ai danni da alluvione esondazione e pioggia/neve, dal terremoto agli smottamenti o valanghe, senza dimenticare forse il più importante tra tutti, il danno indiretto da interruzione di esercizio.
Un ultimo consiglio ai proprietari di immobili per assicurarsi in maniera efficace?
Innanzitutto, di rivolgersi ad intermediari con una solida esperienza nella gestione di questi rischi, capaci di selezionare Compagnie solide, patrimonialmente capaci di garantire i propri impegni anche in situazioni di eventi catastrofali, ricordando che la sottoscrizione della polizza è solo il momento iniziale di un rapporto assicurativo.
La capacità, l’esperienza e l’aiuto che un intermediario assicurativo sarà in grado di garantire al proprio cliente si potrà valutare solo nella gestione del sinistro.
Per informazioni, preventivi o analisi di rischio Assiconsult è raggiungibile senza impegno telefonando al 0471 06990 o scrivendo a info@assiconsult .com