Strumenti e misure per risolvere la crisi d’impresa
Il CCII definisce “crisi” quello stato del debitore che rende probabile l'insolvenza e che si manifesta con l'inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici, necessari per far fronte alle obbligazioni dell’azienda nei confronti dei creditori nei successivi dodici mesi.
Nel Codice viene sottolineata l’importanza di prevenire la situazione di crisi e di perseguire con decisione, se e quando possibile, tutte le vie possibili per favorire il risanamento dell'impresa. In quest’ottica si inserisce la cosiddetta composizione negoziata, in cui svolge un ruolo strategico un esperto (terzo, indipendente, iscritto a un apposito albo e nominato dalla Commissione costituita presso le Camere di Commercio) che ha il compito di facilitare le trattative fra l’imprenditore e i creditori al fine di individuare una possibile soluzione, prima di arrivare alla liquidazione del patrimonio o degli asset.
Uno strumento prezioso per quelle imprese che, pur in dissesto, con le giuste accortezze hanno buone possibilità di ritrovare un equilibrio economico e finanziario.
Nel Codice viene sottolineata l’importanza di prevenire la situazione di crisi e di perseguire con decisione, se e quando possibile, tutte le vie possibili per favorire il risanamento dell'impresa. In quest’ottica si inserisce la cosiddetta composizione negoziata, in cui svolge un ruolo strategico un esperto (terzo, indipendente, iscritto a un apposito albo e nominato dalla Commissione costituita presso le Camere di Commercio) che ha il compito di facilitare le trattative fra l’imprenditore e i creditori al fine di individuare una possibile soluzione, prima di arrivare alla liquidazione del patrimonio o degli asset.
Uno strumento prezioso per quelle imprese che, pur in dissesto, con le giuste accortezze hanno buone possibilità di ritrovare un equilibrio economico e finanziario.
L’importanza di dotarsi di assetti organizzativi adeguati per prevenire la crisi
In ottica di prevenire il dissesto finanziario, il CCII chiede alle aziende di dotarsi di tutti gli strumenti necessari alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi, ma anche di assumere le iniziative più idonee per evitarla.
In particolare, gli assetti aziendali devono consentire di:
Ma quali sono i segnali da tenere in considerazione per individuare le prime avvisaglie di crisi? La dimensione e l’andamento dei debiti verso dipendenti, fornitori, banche e istituzioni, ma anche squilibri reddituali, patrimoniali, finanziari, possono fornire dei campanelli di allarme che non devono e non possono essere ignorati.
In particolare, gli assetti aziendali devono consentire di:
- rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario;
- verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale per i 12 mesi successivi;
- disporre delle informazioni necessarie per verificare le possibilità di risanamento.
Ma quali sono i segnali da tenere in considerazione per individuare le prime avvisaglie di crisi? La dimensione e l’andamento dei debiti verso dipendenti, fornitori, banche e istituzioni, ma anche squilibri reddituali, patrimoniali, finanziari, possono fornire dei campanelli di allarme che non devono e non possono essere ignorati.
La responsabilità dei vertici aziendali in caso di crisi
Nel monitoraggio dei segnali di pre-crisi, i vertici aziendali svolgono un ruolo determinante e sono investiti da una grossa responsabilità.
Il CCII chiede, infatti, a imprenditori e amministratori di attivarsi immediatamente in caso di difficoltà finanziaria. In particolare, si richiede di “istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità̀ aziendale, nonché́ di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità̀ aziendale”.
Amministratori e imprenditori che rimangono passivi di fronte ai segnali di crisi rischiano di rispondere con il loro patrimonio personale. E, oltre a queste figure apicali, anche i revisori dei conti e gli organismi di controllo rischiano di rispondere in sede civile e penale quando non rilevano per tempo il dissesto e non attivano le misure previste per il suo superamento.
L’articolo 2086 del codice civile, in particolare, conferma e rafforza il ruolo centrale dell’Organo di Controllo per ciò che concerne l’attività di vigilanza e la responsabilità per la segnalazione degli indizi di squilibrio economico-finanziario.
All’organo di controllo della società viene infatti attribuito il dovere di segnalare tempestivamente la sussistenza di fondati indizi della pre-crisi, nonché di verificare la sussistenza dei presupposti per la presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto indipendente per la composizione negoziata.
Il CCII chiede, infatti, a imprenditori e amministratori di attivarsi immediatamente in caso di difficoltà finanziaria. In particolare, si richiede di “istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità̀ aziendale, nonché́ di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità̀ aziendale”.
Amministratori e imprenditori che rimangono passivi di fronte ai segnali di crisi rischiano di rispondere con il loro patrimonio personale. E, oltre a queste figure apicali, anche i revisori dei conti e gli organismi di controllo rischiano di rispondere in sede civile e penale quando non rilevano per tempo il dissesto e non attivano le misure previste per il suo superamento.
L’articolo 2086 del codice civile, in particolare, conferma e rafforza il ruolo centrale dell’Organo di Controllo per ciò che concerne l’attività di vigilanza e la responsabilità per la segnalazione degli indizi di squilibrio economico-finanziario.
All’organo di controllo della società viene infatti attribuito il dovere di segnalare tempestivamente la sussistenza di fondati indizi della pre-crisi, nonché di verificare la sussistenza dei presupposti per la presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto indipendente per la composizione negoziata.
Tutelare i dirigenti in caso di crisi: l’assicurazione D&O
Vista l’alta responsabilità che il CCII assegna agli amministratori, ai revisori e agli organi di controllo, trovare delle formule di tutela per chi ricopre ruoli tanto complessi quanto esposti è oggi assolutamente indispensabile. L'assicurazione D&O (Directors and Officers) nasce proprio per venire in soccorso delle figure chiave dell’azienda in caso di contenziosi.
Si tratta di un’assicurazione che fornisce protezione contro i rischi finanziari e le richieste di risarcimento che possono sorgere nel corso della vita aziendale. In un contesto, come quello attuale, di diffusa incertezza e rischi crescenti per chi decide di fare impresa, prendere precauzioni è fondamentale.
La polizza per la Responsabilità Civile degli organi di Gestione e Controllo della Società si attiva quando i dirigenti vengono citati in giudizio per presunte violazioni degli obblighi, negligenza o altri atti dannosi, proteggendo il patrimonio personale degli assicurati e coprendo i costi di difesa legale, le richieste di risarcimento danni o i pagamenti di indennizzi.
Sottoscrivere l’assicurazione D&O, non solo permette che i dirigenti siano messi nella condizione di prendere decisioni strategiche nell’esercizio della loro professione senza temere perdite finanziarie personali, ma consente anche di attrarre e trattenere i migliori manager, che potrebbero altrimenti valutare alternative più sicure, e rassicurare gli investitori, a tutto vantaggio della crescita e della stabilità aziendale.
Per saperne di più: https://www.assiconsult.com/it/consulenza/soluzioni-assicurative/assicurazione-do-1245.html
Si tratta di un’assicurazione che fornisce protezione contro i rischi finanziari e le richieste di risarcimento che possono sorgere nel corso della vita aziendale. In un contesto, come quello attuale, di diffusa incertezza e rischi crescenti per chi decide di fare impresa, prendere precauzioni è fondamentale.
La polizza per la Responsabilità Civile degli organi di Gestione e Controllo della Società si attiva quando i dirigenti vengono citati in giudizio per presunte violazioni degli obblighi, negligenza o altri atti dannosi, proteggendo il patrimonio personale degli assicurati e coprendo i costi di difesa legale, le richieste di risarcimento danni o i pagamenti di indennizzi.
Sottoscrivere l’assicurazione D&O, non solo permette che i dirigenti siano messi nella condizione di prendere decisioni strategiche nell’esercizio della loro professione senza temere perdite finanziarie personali, ma consente anche di attrarre e trattenere i migliori manager, che potrebbero altrimenti valutare alternative più sicure, e rassicurare gli investitori, a tutto vantaggio della crescita e della stabilità aziendale.
Per saperne di più: https://www.assiconsult.com/it/consulenza/soluzioni-assicurative/assicurazione-do-1245.html