Qualche numero? In base al report di Italian Insurtech Association (IIA), pubblicato nell’ottobre del 2023, che è andato a indagare lo stato attuale dell’insurance e a prevedere quali saranno i trend nei prossimi anni, nel primo semestre del 2023 gli investimenti per innovare il comparto hanno raggiunto quota 370 milioni di euro, contro i 200 milioni dello stesso periodo del 2022. Di questi, il 53% è destinato a progetti innovativi interni alle compagnie, il 38% a progetti in collaborazione con terze parti e il 9% in startup.
In attesa dei dati ufficiali, la stima di IIA per l’intero 2023 è che gli investimenti nel mercato italiano delle assicurazioni arriveranno a 800 milioni di euro e per i prossimi anni il 71% del campione coinvolto dell’indagine prevede un ulteriore aumento.
Investimenti che si concentreranno da un lato sullo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi, dall’altro sull’efficientamento delle reti. Un’efficienza che è strettamente correlata allo sviluppo di tecnologie insurtech per la distribuzione digitale delle polizze e di soluzioni di embedded insurance, in cui le polizze sono vendute in combinazione con altri prodotti.
In attesa dei dati ufficiali, la stima di IIA per l’intero 2023 è che gli investimenti nel mercato italiano delle assicurazioni arriveranno a 800 milioni di euro e per i prossimi anni il 71% del campione coinvolto dell’indagine prevede un ulteriore aumento.
Investimenti che si concentreranno da un lato sullo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi, dall’altro sull’efficientamento delle reti. Un’efficienza che è strettamente correlata allo sviluppo di tecnologie insurtech per la distribuzione digitale delle polizze e di soluzioni di embedded insurance, in cui le polizze sono vendute in combinazione con altri prodotti.
Clienti assicurativi sempre più digital
Di fronte a un settore assicurativo che si sta preparando alla rivoluzione tecnologica, viene spontaneo chiedersi se anche i clienti siano pronti ad approcciarsi all’assicurazione in modo più smart. Ebbene, sempre in base ai dati dell’IIA, i consumatori sono sempre più orientati al digitale, tanto che ben il 45% effettua abitualmente acquisti online e si dichiara disponibile a sottoscrivere polizze digitali.
Ci aiuta a comprendere meglio il fenomeno, la ricerca “Consumatore Digitale - Come evolve la propensione verso l’offerta assicurativa” di IIA e Join Business Management Consulting, in collaborazione con Reale Mutua e Lokky, pubblicata a novembre 2023.
Secondo questo studio il numero di sottoscrittori (persone fisiche) di polizze digitali è in crescita (57% nel 2023 rispetto al 47% del 2022), come è in aumento il numero di consumatori che ne percepisce il valore rispetto alle polizze tradizionali (64% vs 49%), in primis per la semplicità di utilizzo e per la possibilità di gestione in completa autonomia, ma sono apprezzate anche la personalizzazione dell’offerta, la gestione da smartphone e l’attivazione on demand.
Particolarmente interessante il fatto che chi ha già una certa dimestichezza con i canali digitali, conferma l’interesse ad acquistare polizze digitali in futuro (77%).
A fronte di questa incoraggiante fiducia nel digitale degli utenti, è fondamentale per le compagnie assicurative comprendere cosa spinge il consumatore verso le polizze digitali: nel 51% dei casi l’aspettativa è di ottenere delle interazioni semplici e immediate con processi più efficienti.
Ma qual è il modello operativo digitale ideale? A questa domanda il 66% degli utenti risponde il self-service con possibilità di ricorrere al supporto di operatore. Solo il 24% desidera il self-service in autonomia in tutte le fasi di processo e sono ancora meno (10%) gli utenti che invece vorrebbero che un operatore che svolgesse le attività al posto loro.
Se si considerano, invece, i lavoratori autonomi, emerge che il 60% utilizza internet per gestire le proprie polizze e gli elementi decisionali per l’acquisto di polizze assicurative digitali sono principalmente la chiarezza dei termini, la convenienza del premio e la conoscenza compagnia, seguono l’esperienza full digital, il supporto online o telefonico e il pagamento rateale.
Ci aiuta a comprendere meglio il fenomeno, la ricerca “Consumatore Digitale - Come evolve la propensione verso l’offerta assicurativa” di IIA e Join Business Management Consulting, in collaborazione con Reale Mutua e Lokky, pubblicata a novembre 2023.
Secondo questo studio il numero di sottoscrittori (persone fisiche) di polizze digitali è in crescita (57% nel 2023 rispetto al 47% del 2022), come è in aumento il numero di consumatori che ne percepisce il valore rispetto alle polizze tradizionali (64% vs 49%), in primis per la semplicità di utilizzo e per la possibilità di gestione in completa autonomia, ma sono apprezzate anche la personalizzazione dell’offerta, la gestione da smartphone e l’attivazione on demand.
Particolarmente interessante il fatto che chi ha già una certa dimestichezza con i canali digitali, conferma l’interesse ad acquistare polizze digitali in futuro (77%).
A fronte di questa incoraggiante fiducia nel digitale degli utenti, è fondamentale per le compagnie assicurative comprendere cosa spinge il consumatore verso le polizze digitali: nel 51% dei casi l’aspettativa è di ottenere delle interazioni semplici e immediate con processi più efficienti.
Ma qual è il modello operativo digitale ideale? A questa domanda il 66% degli utenti risponde il self-service con possibilità di ricorrere al supporto di operatore. Solo il 24% desidera il self-service in autonomia in tutte le fasi di processo e sono ancora meno (10%) gli utenti che invece vorrebbero che un operatore che svolgesse le attività al posto loro.
Se si considerano, invece, i lavoratori autonomi, emerge che il 60% utilizza internet per gestire le proprie polizze e gli elementi decisionali per l’acquisto di polizze assicurative digitali sono principalmente la chiarezza dei termini, la convenienza del premio e la conoscenza compagnia, seguono l’esperienza full digital, il supporto online o telefonico e il pagamento rateale.
Cosa stanno facendo le compagnie assicurative?
In un contesto di grande evoluzione tecnologica, con investimenti crescenti nel mercato assicurativo e utenti predisposti verso proposte assicurative digitali, su quali ambiti stanno puntando le compagnie assicurative?
In questo caso per rispondere ci rifacciamo allo studio “Digital disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, nato dalla collaborazione tra l’Italian Insurtech Association ed EY, con l’obiettivo di indagare e monitorare il percorso di innovazione delle assicurazioni in Italia.
Le tecnologie considerate nel report sono: Robotica e Intelligent Automation, Intelligenza Artificiale Generativa, IoT (Internet of Things), Sensoristica Avanzata e Dati Satellitari, Blockchain e Smart Contract, Realtà Virtuale e Metaverso.
Dall’indagine è emerso che il 96% delle compagnie assicurative dichiara di aver già iniziato a utilizzare la Robotica e l’Intelligent Automation a supporto delle attività, ma solo nel 19% dei casi il grado di maturità di implementazione è avanzato, avendo automatizzato la maggior parte dei processi manuali.
Permettendo di efficientare i processi manuali e ripetitivi, Robotica e Intelligent Automation trovano applicazione lungo tutta la catena del valore assicurativa e in particolare nella fase di gestione dei sinistri e in quella di sottoscrizione ed emissione delle polizze.
Questa tecnologia può consentire anche di migliorare la relazione con la clientela, permettendo di rispondere più rapidamente e in modo più mirato alle richieste del cliente e fare da abilitatore per lo sviluppo di nuovi prodotti.
Quasi la metà delle compagnie intervistate (45%) non ha ancora adottato l’IA Generativa all’interno del proprio business e solo un 7% riferisce un grado di maturità avanzata, ma il 41% del campione dichiara di aver avviato dei test per comprendere i migliori ambiti di applicazione.
L’IA Generativa trova maggiori applicazioni nell’ambito della gestione dei sinistri, dove può essere utilizzata per facilitare e velocizzare la raccolta, l’elaborazione e l’analisi delle informazioni per gestire le pratiche, ma anche nella fase di sottoscrizione delle polizze e nella produzione di testi e immagini per scopi di marketing e informativa ai clienti.
Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato, a diversi livelli di maturità, l’IoT, la Sensoristica Avanzata e i Dati Satellitari all’interno della propria attività. Avere accesso a una grande quantità di dati in tempo reale grazie ai dispositivi utilizzati consente alle compagnie di sfruttare questa tecnologia per una più accurata quotazione del rischio e per lo sviluppo di prodotti personalizzati.
Il 56% delle compagnie sostiene di non aver ancora adottato la Blockchain e gli Smart Contract a supporto delle proprie attività, anche se il 22% degli intervistati riferisce di aver avviato dei ragionamenti a riguardo e un 19% dice di aver raggiunto uno stadio di sviluppo parziale. Soltanto un 4% del campione riporta un grado di maturità avanzata nell’implementazione e complessivamente la maggioranza degli intervistati si dimostra scettica nei confronti dell’applicabilità di questa tecnologia in ambito assicurativo.
Blockchain e degli Smart Contract sono stati principalmente utilizzati nella fase di emissione e sottoscrizione delle polizze, per lo sviluppo di nuovi prodotti e per la gestione degli incassi e dei pagamenti.
La maggior parte delle compagnie (70%) ha dichiarato di non aver ancora sperimentato l’utilizzo del Metaverso o della Realtà Virtuale nel proprio business, non ritenendolo uno strumento prioritario. La maggioranza degli intervistati ritiene infatti che il Metaverso sia una tecnologia ancora immatura, di cui si fatica a comprendere l’applicabilità in ambito assicurativo.
Nonostante un certo scetticismo, alcune applicazioni sono state fatte in ambito di marketing e informativa ai clienti, assistenza post-vendita e formazione dei dipendenti.
In questo caso per rispondere ci rifacciamo allo studio “Digital disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, nato dalla collaborazione tra l’Italian Insurtech Association ed EY, con l’obiettivo di indagare e monitorare il percorso di innovazione delle assicurazioni in Italia.
Le tecnologie considerate nel report sono: Robotica e Intelligent Automation, Intelligenza Artificiale Generativa, IoT (Internet of Things), Sensoristica Avanzata e Dati Satellitari, Blockchain e Smart Contract, Realtà Virtuale e Metaverso.
Dall’indagine è emerso che il 96% delle compagnie assicurative dichiara di aver già iniziato a utilizzare la Robotica e l’Intelligent Automation a supporto delle attività, ma solo nel 19% dei casi il grado di maturità di implementazione è avanzato, avendo automatizzato la maggior parte dei processi manuali.
Permettendo di efficientare i processi manuali e ripetitivi, Robotica e Intelligent Automation trovano applicazione lungo tutta la catena del valore assicurativa e in particolare nella fase di gestione dei sinistri e in quella di sottoscrizione ed emissione delle polizze.
Questa tecnologia può consentire anche di migliorare la relazione con la clientela, permettendo di rispondere più rapidamente e in modo più mirato alle richieste del cliente e fare da abilitatore per lo sviluppo di nuovi prodotti.
Quasi la metà delle compagnie intervistate (45%) non ha ancora adottato l’IA Generativa all’interno del proprio business e solo un 7% riferisce un grado di maturità avanzata, ma il 41% del campione dichiara di aver avviato dei test per comprendere i migliori ambiti di applicazione.
L’IA Generativa trova maggiori applicazioni nell’ambito della gestione dei sinistri, dove può essere utilizzata per facilitare e velocizzare la raccolta, l’elaborazione e l’analisi delle informazioni per gestire le pratiche, ma anche nella fase di sottoscrizione delle polizze e nella produzione di testi e immagini per scopi di marketing e informativa ai clienti.
Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato, a diversi livelli di maturità, l’IoT, la Sensoristica Avanzata e i Dati Satellitari all’interno della propria attività. Avere accesso a una grande quantità di dati in tempo reale grazie ai dispositivi utilizzati consente alle compagnie di sfruttare questa tecnologia per una più accurata quotazione del rischio e per lo sviluppo di prodotti personalizzati.
Il 56% delle compagnie sostiene di non aver ancora adottato la Blockchain e gli Smart Contract a supporto delle proprie attività, anche se il 22% degli intervistati riferisce di aver avviato dei ragionamenti a riguardo e un 19% dice di aver raggiunto uno stadio di sviluppo parziale. Soltanto un 4% del campione riporta un grado di maturità avanzata nell’implementazione e complessivamente la maggioranza degli intervistati si dimostra scettica nei confronti dell’applicabilità di questa tecnologia in ambito assicurativo.
Blockchain e degli Smart Contract sono stati principalmente utilizzati nella fase di emissione e sottoscrizione delle polizze, per lo sviluppo di nuovi prodotti e per la gestione degli incassi e dei pagamenti.
La maggior parte delle compagnie (70%) ha dichiarato di non aver ancora sperimentato l’utilizzo del Metaverso o della Realtà Virtuale nel proprio business, non ritenendolo uno strumento prioritario. La maggioranza degli intervistati ritiene infatti che il Metaverso sia una tecnologia ancora immatura, di cui si fatica a comprendere l’applicabilità in ambito assicurativo.
Nonostante un certo scetticismo, alcune applicazioni sono state fatte in ambito di marketing e informativa ai clienti, assistenza post-vendita e formazione dei dipendenti.
Conclusioni
Ci troviamo a confrontarci con una tecnologia dirompente e destinata a trasformare il settore assicurativo. Alcuni passi sono stati fatti, molti percorsi, invece, devono ancora essere esplorati, ma ogni azienda del comparto ha capito che il futuro è di chi riuscirà a innovarsi più velocemente.
Oltre all’aspetto prettamente di adeguamento tecnologico dei sistemi e delle procedure, sarà necessario investire nella formazione del personale e incentivare una mentalità aperta e curiosa nei confronti del nuovo.
Una sfida a cui non ci si può sottrarre, il rischio è quello di perdere competitività e venire superati da chi invece ha saputo cogliere tutte le potenzialità che la digitalizzazione offre.
Oltre all’aspetto prettamente di adeguamento tecnologico dei sistemi e delle procedure, sarà necessario investire nella formazione del personale e incentivare una mentalità aperta e curiosa nei confronti del nuovo.
Una sfida a cui non ci si può sottrarre, il rischio è quello di perdere competitività e venire superati da chi invece ha saputo cogliere tutte le potenzialità che la digitalizzazione offre.